ItaliaOggi: A spasso 14 mila Lsu
l'associazione nazionale delle imprese di pulizia e servizi integrati denuncia che dal 1° gennaio 2009 gli oltre 14 mila ex lavoratori socialmente utili, dipendenti di imprese di pulizia per conto delle quali svolgono servizi di pulizia nelle istituzioni scolastiche, si troveranno senza lavoro
Franco Bastianini
Si moltiplicano le proteste tra il personale che a vario titolo opera nel mondo della scuola. Dopo quelle dei docenti e del personale Ata, contro le riduzioni dei finanziamenti previsti dalla legge finanziaria 2009 e dal ministro Gelmini, e quelle degli enti di formazione professionale che lamentano il mancato stanziamento di 200 milioni di euro necessari per il loro funzionamento nel 2009, si sono aggiunte nei giorni scorsi quelle della Fise Anip, l'associazione nazionale delle imprese di pulizia e servizi integrati.
L'associazione denuncia che dal 1° gennaio 2009 gli oltre 14 mila ex lavoratori socialmente utili, dipendenti di imprese di pulizia per conto delle quali svolgono servizi di pulizia nelle istituzioni scolastiche, si troveranno senza lavoro, a causa dell'assenza, nella manovra finanziaria in discussione al senato, di alcun riferimento alla copertura degli stanziamenti necessari per consentire lo svolgimento di tali servizi( 370 milioni di euro/annuo). Per tale motivo le imprese di pulizia coinvolte si sono conseguentemente viste costrette ad avviare procedure di licenziamento collettivo del personale interessato.
La Fise sottolinea, inoltre, che il conseguente blocco dei servizi creerebbe gravi danni al funzionamento dei plessi scolastici, in assenza di essenziali servizi di pulizia, con evidenti ricadute su salute e sicurezza dei bambini e dei ragazzi che li frequentano.
Una condizione di precarietà, quella degli Lsu, che, stando ad alcune voci che circolano da tempo, potrebbe essere superata mediante l'inserimento degli interessati negli organici del personale ausiliario, tecnico e amministrativo dipendente dallo Stato. Una soluzione che metterebbe la parola fine all'ipotesi, ventilata nel recente passato, di esternalizzazione dei servizi di pulizia delle scuole.