Continua la melina per evitare il voto RSU
Ancora una seduta a vuoto per la definizione sia dei nuovi comparti di contrattazione, che del calendario per le elezioni RSU.
Uno spettacolo indecente. Proposta irricevibile dell’ARAN, posizioni delle Organizzazioni sindacali distanti, condivisione di tutti ad esclusione della CGIL per evitare l’elezione delle RSU. Questa la sintesi della ulteriore riunione che si è svolta oggi, 7 settembre, senza esito positivo presso l’ARAN. (Il precedente incontro).
All’ordine del giorno, era la discussione sull’assetto dei nuovi comparti di contrattazione. Ma l’occasione è stata colta da ciascuno per riaffermare la propria posizione anche in merito alle elezioni delle RSU. Tutte le sigle (all’infuori della CGIL) escludono che ciò possa avvenire prima della definizione dei nuovi comparti ma, allo stesso tempo, non manifestano nessuna fretta per chiudere la trattativa sui comparti.
Addirittura la CISL vorrebbe ridiscutere la legge 150/2009, la famosa “legge Brunetta”, peraltro dopo averne condiviso i contenuti e, anzi, per sua stessa ammissione, aver pressato il ministro perché fosse aggiunto in extremis l’articolo che prorogava le RSU. Praticamente, dopo un rinvio di un anno, ora si auspicherebbe nei fatti un rinvio sine die.
La CGIL ha, invece, ribadito l’ urgenza di fissare una data per le elezioni delle RSU in tutto il pubblico impiego, come scritto nella legge 150 e, al contempo, giungere a rapida conclusione nella trattativa sui comparti, prevedendo, a modifica dello schema presentato dall’ARAN, un comparto della conoscenza.
L’impegno della CGIL, insieme a FLC e FP, per rivendicare il diritto al voto per quasi quattro milioni di lavoratori pubblici avrà un’occasione di tutto rilievo per essere riaffermato, il 24 settembre prossimo, con la grande manifestazione delle RSU che si terrà a Roma, nell’auditorium della Conciliazione, con la presenza del segretario generale della CGIL Guglielmo Epifani.
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