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Esami di stato: richiesta di incontro sui compensi

A due settimane dall'inizio degli esami chi sono i "fannulloni"? I 125.000 insegnanti che sono al lavoro ignari dei loro compensi o il Ministero che non li ha ancora deliberati?

30/06/2008
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Come avevamo già denunciato ancora una volta nel pieno dello svolgimento degli esami di stato gli insegnanti si trovano nell’incresciosa situazione di non conoscere quali saranno i loro compensi per tale lavoro.

La trattativa tra OO.SS. e Aran infatti si è arenata al primo incontro visto che i dati forniti sulla consistenza del personale impegnato non erano aggiornati e che sul fronte risorse la disponibilità è stata riferita solo alle quantità dello scorso anno, le quali, a detta dell’Aran e del MIUR stessi, sono risultate a malapena sufficienti per compensare commissari e presidenti per la sessione del 2007.

Il fatto che non vi sia stata nessuna conclusione contrattuale in merito non può certo significare che non vi sarà retribuzione, visto che la legge 1/2007 prescrive che fino alla stipulazione del primo contratto in merito spetti al Ministero determinare, come per il passato, tali cifre .

In passato, in assenza di norme sulla contrattazione, tali determinazioni erano comunque oggetto di confronto con le OO.SS. ed in certi anni, anzi, è stata anche prassi del Ministero procedere a lievi adeguamenti delle cifre in relazione all’aumento dell’inflazione. Tali confronti ed adeguamenti hanno consentito anche di affinare alcuni aspetti dell’organizzazione degli esami in relazione ai numerosi problemi che sempre insorgono da questo punto di vista.

Anche quest’anno non mancherebbero problemi di questo genere. Si citano a titolo di esempio: l’esigenza di stabilire un minimo ai compensi nel caso di sovrapposizione di più criteri di riduzione (commissioni di una sola classe, classi articolate e plurilingue ecc.), i parametri orari per le trasferte e i meccanismi di calcolo, la questione delle trasferte nelle grandi aree urbane, in particolare in quella di Roma.

Resta comunque un elemento di malcostume politico e amministrativo il fatto che i docenti ed i dirigenti scolastici impegnati in questi compiti debbano iniziare il loro lavoro senza sapere quanto saranno retribuiti. Per il personale impegnato nelle commissioni presso le scuole paritarie non si sa neppure quale sia la scuola statale di appoggio per l’erogazione dei compensi.

Tutto ciò contribuisce ad incoraggiare la fuga da questi compiti, dal momento che in passato simili ritardi sono stati spesso forieri di sorprese sgradevoli (pagamenti ritardati anche di anni, compensi inferiori alle aspettative ecc.) e soprattutto sono stati interpretati come sintomi di disprezzo oltre che di negligenza o indifferenza per quanti si impegnano nella buona riuscita e nella serietà delle prove.

Per questo motivo i sindacati scuola confederali hanno chiesto un incontro al Ministro della Pubblica Istruzione sull’argomento.

Ma anche in questo caso sorge spontaneo chiedersi: chi sono i “fannulloni” questa volta? I 125.000 docenti che sono all’opera da 15 giorni senza neppure sapere l’entità dei loro compensi o il Ministero che ancora non li ha deliberati?

Roma 30 giugno 2008
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Roma, 30 giugno 2008

Al Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca
D.ssa Mariastella Gelmini
V.le Trastevere
ROMA

Le scriventi OO.SS. fanno presente come, ancora una volta, nel pieno dello svolgimento degli esami di stato gli insegnanti e i dirigenti scolastici si trovano nell’incresciosa situazione di non conoscere quali saranno i loro compensi per tale lavoro.

La trattativa tra OO.SS. e Aran, che doveva definire per via contrattuale la questione dei compensi per gli esami di maturità, si è arenata al primo incontro visto che i dati forniti sulla consistenza del personale impegnato non erano aggiornati e che le risorse messe a disposizione sono risultate del tutto insufficienti per retribuire commissari e presidenti.

Nelle more di una definizione contrattuale sulla materia le scriventi OO.SS. chiedono un intervento adeguato alla soluzione del problema.

A tal fine FLC Cgil, CISL Scuola e UIL Scuola ritengono necessario un incontro urgente sulla complessa questione.

FLC Cgil
Enrico Panini

CISL SCUOLA
Francesco Scrima

UIL SCUOLA
Massimo Di Menna

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