
Prima giornata degli esami di stato
Polemiche e curiosità sui temi, con contorno di voci suinformazioni trapelate prima e altre notizie


Già dalle prime ore della mattinata hanno cominciato a diffondersi le notizie sui temi della prova scritta di italiano degli Esami di Stato: Dante (XI canto del Paradiso, San Franceso), villaggio globale, migrazioni, la nascita della scienza moderna, i luoghi dell’anima nell’arte e nella letteratura, la nascita della nostra Costituzione, convivenza diritto e legalità.
Sembrano proprio essere questi gli argomenti posti all’attenzione dei candidati. Ne seguono immediatamente le solite polemiche, sottolineate da testimonianze raccolte dalla stampa, di cui però occorre vedere il peso reale. Sembra essere il tema su Dante quello che crea più polemiche: chi si lamenta perché Dante sarebbe calibrato solo per i licei, chi perchè era fuori dai pronostici (Dante era stato dato già due anni fa, anche se il passo era un altro), chi ci vede uno zampino clericale, chi ci vede una scelta tradizionalista.
Poi le solite voci su fughe di notizie, su anticipazione dei temi arrivate dall’Australia (sfruttando le scuole italiane all’estero e il fuso orario), su telefonini sequestrati e prove annullate, siti che poco dopo mettevano in rete parafrasi e tracce ecc.
Tutto nella normalità, sembrerebbe, nonostante il 25% di assenteismo dei commissari tanto decantato il giorno prima e dovuto alle rinunce, ma anch’esso abbastanza nella media rispetto agli anni precedenti (a parte quelli con soli membri interni). Tanto, si sa, nei primi giorni d’esame per la vigilanza alle prove scritte il personale scolastico è sempre tutto mobilitato.
Qualche problema in più potrebbe averla destato l’accettazione di qualche scuola paritaria di candidati esterni in più rispetto a quelli consentiti dalla legge. Se ne era parlato nei giorni precedenti: le norme prevedono che i candidati esterni possano accedere alle scuole non statali paritarie ai fini degli esami solo nel limite dei 35 alunni previsti per ogni commissione e che commissioni apposite per i soli esterni possano essere istituite solo presso le scuole statali. Si tratta di misure volte combattere il fenomeno dei diplomifici e delle maturità di comodo, così diffuse in passato e a cui persino la Moratti nel suo ultimo decreto legge aveva pensato di porre rimedio più o meno allo stesso modo.
Alcune scuole paritarie però “ci avrebbero riprovato” e con qualche conseguenza per i candidati: viene segnalato un “ammutinamento” di 100 candidati esterni in una scuola paritaria romana. Ad ogni buon conto sarebbe bene che il Ministero tirasse le debite conseguenze nei confronti di queste scuole che hanno disatteso la norma accettando candidati esterni di troppo e mettendoli in difficoltà. Se il Ministero avesse accettato il consiglio della FLC Cgil di far fare l’esame di Stato ai candidati esterni solo nelle scuole di Stato, come vorrebbe il nome stesso nonché la logica, il problema neppure si sarebbe posto!
Roma, 20 giugno 2007
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