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Il 22 aprile il mondo in marcia per la scienza, la cultura, la democrazia

Anche in Italia si terrà la Marcia per la Scienza promossa da ricercatori, studenti, dottorandi, semplici cittadini.

22/03/2017
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I violenti attacchi alla scienza, alla ricerca e alla cultura che segnano con crescente frequenza il dibattito pubblico, anche nei paesi democratici, sono un segnale gravissimo del degrado politico, civile e umano che accompagna questi decenni di crisi.

Tra i molti esempi, il negazionismo dell’attuale governo statunitense sui cambiamenti climatici e i duri interventi contro la stessa Agenzia per la Protezione dell’Ambiente, nonché la minaccia di chiudere linee di finanziamento alla ricerca di base e indipendente rappresentano un fenomeno più ampio e generalizzato. Proprio in risposta alle politiche del governo statunitense, studiosi e cittadini di quel paese hanno organizzato per il 22 aprile 2017 una marcia per la scienza che ha da subito assunto una veste globale, rilanciata e sostenuta in tantissimi altri paesi d’Europa e del Mondo.

Tra questi l’Italia, che ha visto la nascita di un comitato organizzatore indipendente composto da ricercatori, studenti, dottorandi, semplici cittadini. La FLC CGIL ha fin dall’inizio favorito questa iniziativa e la sta sostenendo con decisione.

Pubblichiamo quindi l’appello che indice anche in Italia la marcia, che si terrà sicuramente a Roma il prossimo 22 aprile. Alla marcia nella capitale si affiancheranno anche tante iniziative in diverse città italiane di cui daremo conto. Nei prossimi giorni pubblicheremo ulteriori dettagli organizzativi e logistici.

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22 Aprile 2017 - La Scienza in Marcia

Siamo sia scienziati che appassionati della scienza di tutte le etnie, religioni, identità di genere, orientamenti sessuali, competenze, situazioni socioeconomiche, visioni politiche e nazionalità. La nostra diversità è la nostra forza più grande: la ricchezza di opinioni, di punti di vista e di idee è fondamentale per tutti i processi di ricerca scientifica, sia per i settori umanistici, sia per le cosiddette “scienze dure”. Ciò che ci unisce è l’amore per la scienza e una insaziabile curiosità. Tutti noi riconosciamo che la scienza è ovunque e non può che essere patrimonio di tutte e tutti; che ha effetti sulle decisioni collettive, anche politiche, e che la comunità di chi fa ricerca deve aprirsi maggiormente verso l’esterno.

In questi giorni, gli scienziati degli Stati Uniti hanno deciso di unirsi per organizzare una grande Marcia per la Scienza (#ScienceMarch, @ScienceMarchDC). Altri hanno seguito il loro esempio in tante altre parti del mondo e ora anche qui, in Italia (@ScienceMarchIT), vogliamo aggiungerci alle centinaia di migliaia di persone che hanno già aderito all’iniziativa. La March for Science è una celebrazione collettiva della passione per la scienza, realizzata da tutte le cittadine e i cittadini; è anche un richiamo comune a supportare e tutelare i metodi scientifici e chi opera nell’ambito della ricerca.

Gli ultimi cambiamenti nell’ambito delle politiche riguardanti la ricerca negli Stati Uniti hanno creato serie preoccupazioni tra gli scienziati; l’incredibile e immediata esplosione di solidarietà ha dimostrato quanto quelle preoccupazioni siano largamente condivise in tutto il pianeta. Il tentativo tutt’ora in atto di caratterizzare i risultati delle ricerche scientifiche come una mera opinione di parte, che ha dato al Governo Federale statunitense la legittimità di rifiutare l’evidenza scientifica, è un problema urgente e critico. È arrivato il momento, per le persone che supportano la ricerca scientifica, di prendere posizione pubblicamente. Anche nel nostro Paese.

Spesso la ricerca è un processo difficile, ma è altrettanto entusiasmante: una tenace costanza nel perseguimento dei suoi obiettivi e la curiosità umana universale sono le speranze più grandi per il futuro. Come scrivono i colleghi statunitensi, questo movimento non può terminare e non terminerà con una manifestazione. E’ fondamentale che in tutto il mondo si continui a difendere il sapere scientifico a tutti i livelli – dalle scuole alle università -, e in particolar modo laddove su di esso non si investe adeguatamente, relegando in una condizione di intollerabile precarietà una gran parte di chi ha la formazione per generarlo.

E’ importante ritrovare il ruolo democratico della ricerca scientifica – sia nelle sue finalità, sia nelle modalità di divulgazione – per renderla patrimonio collettivo a beneficio della comunità, non al servizio degli interessi di pochi. Formazione e ricerca di base non sono un inutile lusso o un costoso fardello, ma un prezioso investimento. Ignorare la scienza è auto-distruttivo, come ci ricordano puntualmente fatti di tragica attualità. Bisogna cessare di considerare come imprevedibili fatalità anche quegli eventi che, per mezzo delle nostre attuali conoscenze scientifiche, sarebbero evitabili o potrebbero avere effetti assai meno gravi.

E’ dunque necessario riaffermare e sottolineare il ruolo della scienza nelle nostre società. A sostegno dell’iniziativa lanciata negli Stati Uniti a favore della Scienza e dei suoi risultati e contro un nuovo oscurantismo, vogliamo promuovere anche in Italia per il 22 aprile 2017 (lo stesso giorno in cui si terrà a Washington e ovunque nel mondo) una marcia di tutte le cittadine e i cittadini.

Se vuoi partecipare, supporta l’iniziativa attraverso i social media (#ScienceMarch https://twitter.com/ScienceMarchIT, https://www.facebook.com/sciencemarchit). Mettiamoci in marcia!

Nonno, cos'è il sindacato?

Presentazione del libro il 5 novembre
al Centro Binaria di Torino, ore 18.

SFOGLIALO IN ANTEPRIMA!