Settimana corta per mancanza di docenti.
Paesi Bassi, ottobre 1999
OTTOBRE
Settimana corta per mancanza di docenti. Nonostante gli osservatori prevedessero il fenomeno da tempo, la scarsità di laureati indirizzati all’insegnamento, a sua volta prodotta in anni passati dalla disoccupazione e dagli stipendi relativamente bassi del settore scolastico, ha prodotto una diffusa mancanza di insegnanti in tutti i Paesi Bassi. Sicchè quest’anno molte scuole sono state costrette a mandare a casa i ragazzi senza docenti e le autorità scolastiche devono impegnarsi a trovare la soluzione al problema. Appelli sono stati lanciati ai docenti in pensione affinchè rientrino in servizio, ma solo 312 maestri, prevalentemente donne e a part-time, hanno accettato la proposta. Si sta facendo ricorso anche a docenti stranieri, ma questi insegnano prevalentemente in inglese, essendo l’olandese lingua poco nota. Si è infine fatto ricorso alla riduzione del calendario settimanale a soli quattro giorni, provocando però le ire dei genitori, i quali hanno fatto ricorso alla magistratura. Quest’ultima però ha dato ragione alle autorità scolastiche a patto però che venga mantenuto il numero di ore annue. La riduzione quindi non produce di per sé una diversa distribuzione dei docenti, ma la settimana corta costituisce un’attrattiva appetibile che serve anche a compensare un altro fenomeno collaterale: la fuga dei docenti dalle scuole disagiate delle periferie alle scuole di lusso, spesso private, dei centri cittadini.
Penuria di professori. In Belgio la penuria di professori di scienze e di lingue nel secondo grado è tale che quest’inverno sarà pressoché impossibile rimpiazzare i malati. Anche qui come nella vicina Olanda il Ministro dell’Educazione ha proposto di richiamare in servizio i docenti in quiescenza anticipata e di chiedere agli insegnanti in servizio di fare ore supplementari. Ma la proposta è stata ritirata dopo la sollevazione dei sindacati e di alcuni partiti politici